Intervista a Mario Machetti

Marco Zuccotti

Mario Machetti, point guard classe 2009 della Dolomiti Energia Trento, ha da poco concluso la sua prima esperienza all’Adidas NextGen Euroleague. Abbiamo avuto l’opportunità di intervistarlo per scoprire su cosa sta lavorando, come è arrivato all’Aquila Basket e molto altro.

La tappa di Belgrado è stata la tua prima partecipazione all’Euroleague NextGen, quali erano le tue aspettative e cosa ti ha sorpreso di più?

È stata un’esperienza molto divertente. Sapevo che il livello sarebbe stato più alto rispetto al campionato italiano e le mie aspettative sono state confermate. Ciò che mi ha colpito di più sono state la fisicità e l’atletismo degli altri ragazzi, che hanno avuto un impatto immediato sul mio stile di gioco. 

Su quali aspetti del gioco pensi di dover lavorare maggiormente per continuare il tuo percorso di crescita?

Qui a Trento stiamo lavorando per migliorare il mio ruolo di playmaker. Con l’aiuto di Giovanni Molin, Nicolò Gilmozzi e Marco Crespi, mi sto concentrando su aspetti come la gestione dei ritmi di gioco, evitando le palle perse e migliorando la difesa riuscendo a cambiare su giocatori più fisici di me. 

Nella finalina contro il Maccabi hai realizzato il buzzer beater che ha deciso la vittoria. Durante il timeout lo schema prevedeva il tuo tiro oppure vi siete adattati alla difesa avversaria?  Cos’hai provato in quel momento?

Sicuramente è stata un’emozione incredibile. In quel momento non mi rendevo pienamente conto di cosa stesse succedendo, perché l’emozione era veramente tanta. Non stavo tirando particolarmente bene durante la partita, ma avevo comunque segnato una tripla a 30 secondi dalla fine, e per questo il coach ha deciso di disegnare uno schema che prevedeva il mio tiro sullo scadere. In quei momenti ho sentito davvero tanto la fiducia da parte dello staff e dei miei compagni. 

Raccontaci un po’ di te fuori dal campo: quali sono le tue passioni e interessi oltre alla palla a spicchi?

Mi considero un ragazzo tranquillo, sono uno studente e nel tempo libero mi piace cucinare, suonare strumenti musicali come, ad esempio, la chitarra e giocare ai videogiochi.

Hai lasciato la Toscana per iniziare una nuova avventura a Trento, com’è stata l’esperienza finora e quali aspetti della Dolomiti Energia Academy ti hanno colpito di più?

Sono arrivato a Trento ad agosto 2023 e mi sono ambientato facilmente. In foresteria eravamo tutti ragazzi nuovi e fin da subito siamo riusciti a creare un bel gruppo. L’organizzazione è impeccabile e non ci fa mancare nulla, la scuola è vicina e siamo seguiti sotto ogni aspetto anche al di fuori della parte sportiva. Sento un po’ la lontananza da casa, ma appena ne ho l’opportunità torno per trascorrere del tempo con la mia famiglia e i miei vecchi amici.

Come è avvenuto il trasferimento da Valdelsa a Trento? Quali sono stati i principali passaggi e quali tempistiche sono state seguite durante il trasferimento?

Il trasferimento è avvenuto grazie all’interessamento di Trento, in particolare di Marco Crespi, che ha contattato la Mens Sana Siena, dove mi allenavo. Alla fine della stagione, ho svolto un tryout e, durante l’estate, ho partecipato a due tornei con l’Academy di Trento. Dopo queste esperienze, ho deciso di scegliere la società bianconera per proseguire la mia carriera.

Martedì 14 gennaio 2025 hai fatto il tuo esordio in EuroCup contro Ulm, diventando il terzo giocatore più giovane di sempre a debuttare. Quali emozioni hai provato in quel momento?

Le emozioni che ho provato sono state fortissime, qualcosa che non avevo mai vissuto prima. Giocare con i “grandi” è stata un’esperienza completamente diversa, e ho capito che ci sono ancora molti aspetti su cui devo crescere. Sicuramente è stata la serata più bella da quando sono arrivato a Trento, anche grazie all’aiuto e al supporto di tutti i ragazzi della prima squadra. Ho scoperto della mia convocazione proprio nel giorno della partita, ma non pensavo di entrare in campo. Coach Galbiati, nel pre-partita, mi ha detto di farmi trovare pronto perché ci sarebbe potuta essere l’occasione di fare qualche minuto in campo. Durante la settimana, negli allenamenti con la prima squadra, percepisco molto la sua fiducia e vedo quanto lavori con noi giovani per aiutarci a migliorare continuamente.

Il 28 marzo 2024 hai fatto il tuo esordio in nazionale contro la Croazia. Cosa ti ha insegnato questa esperienza con la maglia azzurra?

Ho partecipato al mio primo raduno a Novarello con l’Under 15, un’esperienza importante per confrontarmi con i migliori talenti, dove ognuno giustamente cerca di mettersi in mostra. L’esordio con l’Under 16 a Caorle è stato un momento speciale, soprattutto perché ho avuto l’opportunità di giocare insieme ad alcuni miei compagni di Trento. Grazie a un buon raduno, sono riuscito a impressionare coach Buffo e a guadagnarmi questa opportunità che penso sia stata molto costruttiva. 

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