Memorial Miha Gravner U19: Recap

Dall’8 al 10 Settembre si è tenuto a Gorizia l’11° Memorial “Miha Gravner” U19. Al torneo hanno partecipato UEB Cividale, Reyer Venezia, Pallacanestro Reggiana e Nova Gorica. Le annate coinvolte sono state ben cinque (2008, 2007, 2006, 2005, 2004) e la squadra veneta si è aggiudicata il primo posto. Reggio e Cividale si sono posizionate rispettivamente al terzo e quarto posto. Di seguito il recap sui dieci migliori prospetti della competizione:

FRANCESCO BARBERO (Reyer Venezia | PG | 2005 | #45)

Il migliore giocatore del torneo, come testimonia il premio di MVP da lui vinto. Una manifestazione impeccabile per il play classe 2005 della Reyer, che guida la sua squadra con leadership e estrema solidità. In difesa è abilissimo a rubare il pallone, ben 5 palle recuperate a partita (!), anche grazie ad un’ottima rapidità laterale. Fa fatica quando si ritrova a difendere su un esterno sopra i 190cm a causa della sua altezza (180cm) e atletismo nella media, a livelli più alti ciò lo potrebbe limitare molto nonostante abbia molta applicazione difensiva. Da segnalare però una buona capacità di andare a rimbalzo nonostante sia costantemente tra i più piccoli in campo. Bravo a battere l’uomo in 1vs1 o creare vantaggio con il pick and roll, in attacco ha la capacità di chiudere a canestro proteggendosi da eventuali stoppate oppure di trovare un compagno libero dall’arco dei tre punti o nel pitturato. Ha un eccellente QI nel leggere il gioco sia offensivo che difensivo ed è astuto nel guadagnarsi falli (quasi 4 a partita). Alle alte percentuali da 2 (67% contro i temibili lunghi della Reggiana) abbina anche un discreto tiro 3 che, se migliorato trovando una buona continuità di realizzazione, gli permetterà di rendere più completo il suo bagaglio di scelte. Da migliorare anche le percentuali ai liberi.

EDOARDO BONIVENTO (Reyer Venezia | G | 2007 | #74)

La guardia veneta ha disputato un discreto torneo, ricevendo un minutaggio importante e aiutando la propria squadra. E’ un role player, in grado di dare il suo contributo in entrambe le metà campo: in quella difensiva è in grado di difendere anche sui 3 sfruttando una buona fisicità abbinata ad un footwork discreto. A questo aggiunge un buon timing a rimbalzo. Se nella metà campo difensiva non ci sono lacune troppo grandi, in attacco ha delle lacune importanti in qualità di secondo ball handler e passatore (5 palle perse contro Reggio Emilia). Esse vengono in parte colmate con una tecnica di tiro efficiente da 3, che fa di lui un tiratore affidabile, ma a lungo andare questo aspetto del gioco mancante potrebbe penalizzarlo visti i 186cm che lo obbligano a svilupparsi più da point guard che combo guard. Un altro aspetto positivo mostrato in attacco è la conclusione al ferro assorbendo il contatto, in cui eccelle anche da sotto età.

ANDREA MACRI’ (Reyer Venezia | AG | 2007 | #90)

Il neo giocatore della Reyer ha ben figurato nelle tre partite disputate, convincendo soprattutto per quanto riguarda il posizionamento a rimbalzo d’attacco (3.6 a partita), anche contro avversari molto più alti di lui (è 198cm). Inoltre il tocco sotto canestro è buono, possiede una sensibilità tale da poter segnare con costanza sotto le plance, e la capacità di lettura del gioco è superiore alla media. Riesce infatti a occupare discretamente gli spazi che gli vengono concessi, sul pick and roll ad esempio, tramutando la situazione in punti o assist per i compagni. Difetta però nella velocità di esecuzione dei movimenti e in una meccanica di tiro ancora poco solida, aspetti in cui deve assolutamente migliorare per aumentare l’efficacia del suo gioco offensivo. Altra skill mancante ma fondamentale al giorno d’oggi per un lungo, specie se sottodimensionato, è il tiro dalla lunga distanza, ad ora inesistente. Nella metà campo difensiva si è distinto per la sua applicazione ma si sono visti molti limiti nel contenere i lunghi più atletici e alti di lui; il footwork è poi un altro punto su cui migliorare per poter difendere sui giocatori più piccoli e rapidi di lui. In questo momento fatica parecchio nei cambi difensivi sul pick and roll.

IMRAN SULJANOVIC (Pallacanestro Reggiana | G | 2006 | #19)

L’interessantissimo ragazzo austriaco, che assieme al fratello Omer è tra i più intriganti prospetti di Reggio, ha disputato un ottimo torneo. Nella gara d’esordio si è messo in mostra grazie al suo atletismo superiore agli esterni avversari. Possiede infatti un primo passo fulminante che gli permette di battere costantemente l’uomo e concludere a canestro con un lay up o un’inchiodata al ferro. Eccellente scorer dentro l’area, ha nel suo bagaglio tecnico anche un’ottima capacità di catturare il rimbalzo offensivo dopo una sua conclusione. A testimoniare il suo dominio nel pitturato ci sono gli 11 punti realizzati nel solo primo quarto contro Cividale. Da migliorare sono la lettura del gioco e di conseguenza le scelte di passaggio non sempre efficaci, così come il tiro da 3. In questo fondamentale possiede una discreta tecnica di tiro, ma pecca di continuità e precisione. Nella sua metà campo è solidissimo, anche grazie ai suoi 197cm che gli permettono di difendere su tutte le posizioni a questo livello e di coprire le linee di passaggio. Difatti, ottimo è il footwork che lo facilita molto anche contro esterni più agili di lui. C’è molta curiosità intorno a questo ragazzo, che in futuro potrebbe confermarsi un grande slasher atletico con discrete doti anche dalla lunga distanza.

GIOVANNI CAMARA (Pallacanestro Reggiana | PG | 2005 | #10)

Playmaker estremamente rapido, in attacco predilige un arresto e tiro dalla media distanza che può considerarsi molto solido. Questa soluzione è la sua preferita in attacco poiché spesso riesce con il primo palleggio a crearsi un vantaggio sul difensore ed è poi bravo a separarsi dal suo marcatore. Oltre a questo possiede un tiro da 3 sicuramente migliorabile, ma abbastanza efficace da renderlo un pericolo agli occhi degli avversari. Le capacità atletiche sono evidenti, arriva al ferro con facilità e in difesa riesce a stare davanti all’attaccante per mezzo di scivolamenti laterali eccellenti. Per questo motivo è anche abile a rubare il pallone sia sulla palla che sulla linea di passaggio. La gestione della palla è invece troppo frettolosa, con tante palle perse sanguinose in transizione offensiva; qui c’è molto da migliorare. E’ più magro rispetto a molti pari età, quindi sarà interessante vedere quanta massa riuscirà ad acquisire per colmare il gap.

MOUHAMADOU YADDE (Pallacanestro Reggiana | AG | 2006 | #20)

L’ala di Reggio Emilia si è messa in mostra in qualità di leader e tuttofare. E’ stato il più continuo nelle due metà campo grazie ad un’infinità di soluzioni nel pitturato, dove riesce ad essere dominante atleticamente. Ha un controllo del corpo sopra la media per essere 201cm, è un ottimo second ball handler con una discreta visione del gioco ed è sempre nella posizione giusta a rimbalzo offensivo. La grande pecca in attacco è sicuramente il tiro dai 6.75m, inesistente, mentre in quello dal mid range riesce a segnare a intermittenza. Dovrà certamente migliorare su questo aspetto e sulle percentuali al tiro libero per essere considerato un attaccante di livello quando non avrà più un vantaggio atletico così marcato sugli avversari. In difesa è eccellente a rimbalzo e sulle linee di passaggio (possiede un’apertura alare notevole). Ottimo difensore sulla palla, nella metà campo difensiva non ha particolari lacune; sotto questo aspetto è pronto per campionati più impegnativi di quello giovanile.

DEME EL HADJI (Pallacanestro Reggiana | AG | 2007 | #24)

Siamo di fronte ad un possibile fenomeno. E’ alto 211cm, ha un’apertura alare semplicemente impressionante e si muove come un’ala. Infatti copre, oltre al ruolo di 5, anche il 4 con discreto successo. Bisogna specificare che è ancora molto acerbo sotto molti aspetti, a partire dal decision making offensivo. Però i lampi del grande giocatore che potrebbe diventare ci sono stati, forti e chiari. Rim protector eccellente, quando si applica, grazie alle lunghe leve riesce anche a tirare sopra qualunque avversario gli si presenti di fronte. Sotto canestro, per ovvi motivi, è avvantaggiato a rimbalzo sia offensivo che difensivo, anche se deve migliorare nel tenere posizione, e possiede dei movimenti in post basso da manuale. Spesso utilizza una virata eseguita alla perfezione, riuscendo a battere il difensore e a concludere a canestro (ha un’ottima sensibilità nelle mani). Il controllo del corpo è quindi uno dei suoi punti di forza, anche partendo dal palleggio fuori dall’arco dei tre punti si è dimostrato in grado di andare fino in fondo assorbendo i contatti. Proprio dalla lunga distanza mostra le sue lacune, che ancora lo rendono un giocatore in completa costruzione: la tecnica di tiro è buona, ma l’efficacia è ancora lontana dall’essere raggiunta. Come accennato in precedenza, spesso in attacco prende dei tiri totalmente fuori ritmo che lo portano poi a estraniarsi dal match; su questo e sulla lettura degli spazi c’è parecchio da lavorare. In difesa, invece, è più solido ed è in grado di cambiare su tutti riuscendo a difendere ottimamente sulla palla (non scontato per uno della sua stazza). Il potenziale è sotto gli occhi di tutti, ci auguriamo riesca ad esprimerlo a pieno.

LUCIANO DRI (UEB Cividale | G | 2006 | #7)

Il migliore di Cividale, cerca in tutti i modi di coinvolgere i compagni mettendoli in ritmo senza però rinunciare ad iniziative personali. Possiede un primo passo eccellente con cui crea un vantaggio per sé o per i compagni (è un eccellente second ball handler), predilige la soluzione del pick and roll per avere spazio in penetrazione. Se da un lato è un ottimo realizzatore interno, dall’altro deve acquisire costanza ed efficacia dal mid range e dall’arco dei tre punti. Da migliorare è anche il decision making, soprattutto quando costretto a usare la mano sinistra, e la percentuale di realizzazione dalla linea del tiro libero. Nella metà campo difensiva fa valere la sua struttura fisica contro gli esterni più piccoli ma mostra una buona versatilità con le ali: può diventare un eccellente difensore perimetrale. Ha margine di miglioramento a rimbalzo, sia offensivo che difensivo.

GABRIELE CALO’ (UEB Cividale | PG | 2007 | #12)

Il playmaker arrivato in estate dalla Fortitudo Francavilla ha portato freschezza nella metà campo offensiva di Cividale. Con le sue triple ha spesso cercato di spaccare in due le partite dando una scossa emotiva ai suoi compagni; ha un’ottima meccanica e una buona efficacia. Calò ama crearsi il tiro dal palleggio creando separazione dal difensore oppure, leggendo il suo posizionamento, batterlo e concludere a canestro. Fa della rapidità la sua arma principale, unità ad un’eccellente proprietà di palleggio. Da migliorare sicuramente è il coinvolgimento dei compagni, in alcune occasioni tiene la palla in mano per troppi secondi, e il gioco senza palla, al momento poco efficace. I palloni persi sono un altro aspetto da limitare per il futuro. In difesa non è efficace quanto in attacco e anche a causa della sua altezza (183cm) è spesso cercato dagli avversari per cercare un vantaggio.

RICCARDO BOVE (UEB Cividale | G | 2006 | #13)

Bove è stata un’arma preziosa dalla panchina per coach Vecchi, che lo ha spesso inserito per dare energia alla squadra. Egli infatti ha un buon bagaglio tecnico offensivo, con discrete capacità da tre punti e dalla media distanza. La soluzione che più usa è sicuramente la penetrazione al ferro dopo aver battuto il difensore sul closeout: è capace infatti di realizzare evitando la stoppata del lungo in aiuto e assorbendo i contatti. Eccellente è la visione del gioco e l’abilità di passaggio dopo aver individuato lo spazio da attaccare; dalle sue mani passavano molti dei possessi offensivi di Cividale. Da migliorare è la continuità nel corso della partita (spesso non trova il ritmo in attacco) e la quantità di palle perse banali in transizione. Nella propria metà campo è un discreto difensore perimetrale e si mette al servizio della squadra.

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