Dal 31 Agosto al 3 Settembre si è svolto a Gorizia il 29° Torneo Dudi Krainer U17. Pallacanestro Trieste, Stella Azzurra Roma, Pallacanestro Varese, Dynamic Belgrado, Nova Gorica e Bosna Sarajevo sono le sei squadre – annate 2007 e 2008 – che hanno partecipato alla manifestazione. I capitolini ne sono usciti vincitori, mentre Varese e Trieste hanno terminato rispettivamente al 3° e 5° posto. Di seguito un recap sui dieci migliori prospetti del torneo:
IVAN PRATO (Pallacanestro Varese | AG | 2007 | #92)
Senza ombra di dubbio il miglior prospetto del torneo. L’all around italo/argentino, arrivato a Varese ad Agosto, ha già fatto vedere perchè qualche mese fa era stato selezionato nel miglior quintetto del FIBA U16 Americas Championship 2023 assieme a Cameron Boozer. 211cm, in attacco è una minaccia sia dentro l’area che da tre punti. Porta palla, palleggia e la passa come un esterno puro, in area tiene molto bene i contatti e quando sbaglia il layup è subito pronto con un tap in grazie ad una grande coordinazione. A livello di soluzioni, quando non riesce a schiacciare (6 contro Gorica), utilizza quasi sempre un bump eurostep o un high pick up; è una macchina da falli (8 falli subiti su penetrazione tra cui 4 “and one” contro Belgrado). Con oltre il 40% da tre punti, è nella propria zona di comfort sia dal palleggio che da catch and shoot. Sull’altro lato del campo il registro cambia, con un commitment difensivo che è bassissimo. L’unica nota positiva è il timing a stoppare (3 contro Dynamic). A rimbalzo non ci va mai e quando c’è non è aggressivo e non fa tagliafuori. Sul perimetro viene battuto spesso e lontano dalla palla il suo diretto avversario tira quasi sempre libero perchè è troppo lontano ed in ritardo. I mezzi fisici e il footwork per essere un ottimo difensore ci sono, la voglia no.
MARCO BERGAMIN (Pallacanestro Varese | AP | 2007 | #91)
Giocatore molto simile a Prato, in attacco dispone di minore talento e soluzioni, però in difesa è molto più attivo. Slasher, possiede un fisico ed un atletismo sopra la media che gli permettono di terminare spesso con una schiacciata. Quando ciò non avviene ed è troppo contestato per un appoggio facile, effettua un bump eurostep, un veer finish o uno spin. Lui e Prato giocano tanti pick and roll tra di loro che terminano con appoggi ad alta percentuale. Da tre punti non ha mai tirato. Dubbiosa è anche la sua capacità di leggere il gioco velocemente, infatti ha commesso parecchie palle perse su letture di passaggi giuste ma troppo lente nell’esecuzione. Come detto, in difesa è molto più affidabile di Prato. Quando va a rimbalzo la palla finisce quasi sempre nelle sue mani e inizia la transizione di Varese spingendo velocemente con il palleggio o un passaggio. La difesa sul perimetro è buona e il timing per stoppare è spesso quello giusto.
GABRIELE TURCONI (Pallacanestro Varese | PG | 2008 | #48)
Terzo per punti ed assist per Varese, la point guard classe 2008 ha mostrato promettenti flashes di playmaking. Il ball handling è ottimo e la visione di gioco pure. Contro Belgrado ha fatto un bel passaggio baseball per iniziare la transizione, mentre contro Gorica con un tip pass ha mandato a vuoto tre difensori e permesso a Bergamin una facile schiacciata in contropiede. Si è visto poco dentro l’area e l’unico 1v1 degno di menzione è stato un floater dopo un spin allo scadere dei 24 secondi. Discreto invece è stato l’utilizzo dei pick and roll (da ricordare però che non ha mai trovato di fronte esterni e lunghi di altissimo livello) e del tiro dalla lunga distanza (sopra il 35% con un elevato numero di tentativi a partita). Dal punto di vista difensivo non ha mostrato grandi doti di difesa perimetrale.
PEDRO PASTRE (Stella Azzurra Roma | SG | 2007 | #12)
Premiato come MVP della manifestazione, lo swingman brasiliano (arrivato anche lui da poche settimane in Italia) ha fatto vedere grandi miglioramenti nel ball handling e nel passaggio rispetto al FIBA U16 Americas Championship. Alto 196cm, possiede una meccanica di tiro perfetta e l’ha dimostrato con un 6/12 nelle tre partite giocate. E’ un three level scorer, infatti oltre al tiro dalla lunga, ha un’alta percentuale anche dal mid range (dopo bump e side step, spin o fade away) e in area. Migliorato molto nel palleggio, ha giocato spesso da secondary ball handler anche se qualche volta ha perso dei palloni di troppo dovuto all’alto numero di possessi che gestiva. Quello che ha stupito maggiormente però è stata la visione di gioco e la capacità di passare la palla, sia con passaggi baseball che battuti a terra con la mano debole in area. Dal punto di vista difensivo, ha spesso un’ottima posizione a rimbalzo (8 contro Belgrado) e un grande fiuto nel rubare i palloni; mentre il footwork per marcare gli esterni è ancora da migliorare, spesso infatti veniva battuto sul primo palleggio.
PRINCE LUMENA (Stella Azzurra Roma | C | 2007 | #44)
Con i suoi 205cm, uniti ad un fisico fuori dagli standard europei, il centro congolese è stato un asset fondamentale nell’economia difensiva capitolina. Grazie ad un buon footwork, nel torneo ha accettato tutti i cambi difensivi sul perimetro senza subirne le conseguenze. Quando stava in area invece gli avversari sentivano la sua presenza di rim protector e l’ottimo timing gli ha permesso di viaggiare a due stoppate di media a partita. In attacco invece, considerando la competizione, Lumena non ha mostrato tante opzioni. Oltre a rimbalzi in attacco e tap in, in qualche situazione ci sono stati flashes di gioco spalle a canestro dal post basso, ma niente di più; spesso sembrava che si accontentasse di riscaricarla fuori nonostante gli evidenti mismatch. Il gioco dal mid range e da tre è apparso inesistente. Un’altra nota negativa sono state le sue mani; il soft touch è ancora tutto da sviluppare e molte volte aveva le mani “scivolose” così perdendo molti palloni semplici. Super positivo invece è stato il suo apporto in finale quando, tra la fine del 3Q e l’inizio del 4Q, Dynamic stava rientrando nel risultato e il centro classe 2007 ha sigillato il match con 12 punti e 2 stoppate nella sola ultima frazione.
GABRIELE GALLO (Stella Azzurra Roma | PG | 2008 | #1)
La point guard classe 2008 ha un fisico che deve ancora sviluppare. Alto 190cm, magro e con le spalle strette, ha faticato non poco con i contatti avversari perdendo numerosi palloni. Opta quasi sempre per l’attaccare il ferro in transizione e quando non riesce ad arrivare sino in fondo con un layup, ha mostrato un tocco abbastanza soffice con i floater. Da tre punti ha una buona meccanica ed un discreto rilascio, però non è ancora consistente nella realizzazione; mentre la visione di gioco è ok, ma il decision making meno. Sul lato difensivo, come molti suoi coetanei pari ruolo, non ha mostrato granché e qualche volta guardava la palla al posto di tagliare fuori il proprio avversario, concedendogli un rimbalzo offensivo.
MUGISHA BLESSING (Stella Azzurra Roma | AP | 2007 | #10)
Avendo iniziato a giocare solamente due anni fa, il classe 2007 originario del Burundi è uno dei prospetti più interessanti del torneo. Da quando è arrivato a Roma a fine 2022 ha già preso qualche chilogrammo di massa e sicuramente continuerà a prenderli nei mesi e anni a seguire. A Gorizia ha mostrato in attacco molto atletismo e voglia di segnare. Ha un buon primo passo per battere l’uomo e anche il talento è sopra alla media. Le soluzioni in area sono ok, mentre il tiro è ancora da costruire e quelle poche volte che ha provato non ha segnato. Gioca pallacanestro organizzata da meno di un anno e il suo QI cestistico adesso è un gran punto di domanda. Da migliorare è anche la coordinazione. In difesa ha fatto vedere buone cose in generale; ha un buon istinto a rubare palla ed anticipare (5 contro Trieste), però alcune volte piuttosto che il corpo utilizza le mani e commette falli ingenui. Può diventare un discreto difensore on ball e anche come rim protector ha fatto vedere alcuni flashes (4 stoppate nelle tre partite giocate).
NICOLO’ PASSALACQUA (Stella Azzurra Roma | AP | 2007 | #25)
Ala dal telaio grande e spalle larghe, fa del fisico e l’intensità i suoi punti di forza e al Dudi Krainer ha mostrato di essere un giocatore fondamentale per Roma. E’ il classico giocatore che si butta su tutte le palle vaganti, va ad ogni rimbalzo difensivo ed offensivo e alza il morale della squadra. Passalacqua è infatti stato il miglior rimbalzista della squadra con 9.3 a partita (8 rimbalzi offensivi contro Trieste) grazie ad un buon timing, una buona posizione e tanta aggressività. La difesa sulla palla è ottima anche se a volte risulta eccessiva e commette fallo. Nei tre match ha dimostrato di marcare tutti i ruoli, ma sicuramente in futuro non potrà più avere questa duttilità se non crescerà ancora qualche centimetro (attualmente è 193cm). In attacco segna principalmente da correzioni su rimbalzi, contropiedi e tagli backdoor. Il talento è limitato e così tutti i vari aspetti che lo compongono. Non può crearsi un tiro per se stesso, non è bravo a palleggiare, non ha grande visione di gioco come passatore e la meccanica di tiro è lenta e da sistemare.
EMANUELE MARTUCCI (Pallacanestro Trieste | AP | 2007 | #21)
Di gran lunga il miglior giocatore di Trieste. Nonostante i 198cm il classe 2007 è stato colui che portava su palla e gestiva la maggior parte dei possessi. Ottimo palleggiatore e buon passatore, in attacco gli piace ricevere la palla in post basso per poi tirare in fade away o scaricarla fuori dopo aver provocato aiuti difensivi. Ha un discreto QI cestistico ed è stato un ottimo leader sia per responsabilità che vocalità per la sua squadra. La soluzione che predilige quando attacca 1v1 è il pull up dalla media dopo aver creato separazione. Dentro l’arco ha mantenuto buone percentuali, mentre da tre punti ha faticato di più a rimanere costante. Il tiro è ok, ma è ancora poco fluido per via del rilascio alto che richiede dei chilogrammi di massa. In difesa il commitment è appena sufficiente, però qualche volta si dimentica di tagliare fuori. Il timing per i rimbalzi e le stoppate è buono (3 contro Gorica).
LORENZO BREGANT (Pallacanestro Trieste | AG | 2008 | #28)
Il classe 2008 triestino è stato utilizzato principalmente da lungo che porta blocchi, va a rimbalzo e cerca di contenere il più possibile il centro avversario. In attacco ha avuto un ruolo molto ridotto e i compagni non sono stati bravi a metterlo in ritmo. Nonostante questo Bregant ha fatto comunque intravedere delle potenzialità su quel lato del campo. Le decisioni che ha preso sono quasi sempre state quelle giuste. In area non è praticamente mai stato servito (se non crescerà ancora qualche centimetro dovrà cercare di trasformarsi in un 3/4, oppure sarà un 4/5 sottodimensionato), mentre la meccanica di tiro è buona ma lenta e quelle poche volte che ha tirato ha segnato. In difesa, come detto, cercava di contenere il più possibile i lunghi avversari nonostante vi fossero centimetri di differenza. Non si è mai tirato indietro e l’impegno è semprr stato tanto. Dovrebbe aumentare la velocità dei piedi e perdere qualche chilogrammo di massa grassa per prenderne qualcuno di muscoli così da aumentare l’atletismo.
Photo credit: Arnaldo Ferraro